centro di progettazione - moncalieri
Costruire nel costruito, ricordo il tema dell'incorporazione o "la bambola nella bambola" vangelo secondo O.M. Ungers… l'architettura come tema intravedo una casa di Milano ristrutturata da Umberto Riva e l'altra dalle sette finestre sul cortile… poi alcuni interni di Steven Holl… l'idea di scala e muro dello Studio Archea…con la ricetta di Ranalli in edifico nuovo dentro guscio vecchio…
In questo ex capannone industriale Luca Forno disegna e realizza una sorta di edificio articolato fatto di piani e scatole di cristallo che indirizzano ad un susseguirsi di fughe per trasparenza in uno spazio in movimento.
​
La poetica di Forno è costruita sulle trasparenze, ho già avuto modo di incontrarlo in seminari di progettazione dove, pur lasciando ampio spazio agli studenti partecipanti, indirizzava al gioco oscillante della sua ricerca tra lo specchio e la rifrangenza.
Questo interno esalta lo spazio neutro, uno spazio contemporaneo, fuori dagli schemi compositivi proporzionali, ma intenso… pieno di mire prospettiche, ritmato dal concetto di rotazione.
​
L'architettura degli interni come disciplina sempre più si spinge ad esplorare paesaggi ibridi, ponendosi tra le due valenze una nel mondo degli oggetti e l'altra nello spazio capiente, oscillando tra messa in scena di una possibile narrazione o lo straniamento come gap per definire l'ascolto… per dissonanza allora ecco le interferenze metropolitane che suggeriscono gli attraversamenti, i vuoti come immensi traguardi dello spazio libero, la disgregazione come l'elemento formativo e trasfigurativo… questo è il nuovo, il puntiforme.
​
Ricordo NO STOP CITY degli Archizoom, INSTANT CITY degli Archigram, TOWARD A DEFINITION di Eisenman, LA CITTA' DIFFUSA ma tutto ciò non vuol dire annullare il sapere tecnico ed estetico proprio della "piccola scala" e del dettaglio… utilizzando una frase di Gianni Ottolini si può concludere dicendo "Allo stesso modo, la massima attenzione va posta verso quei giovani progettisti che, capendo il valore umano e civile di spazi armoniosi per singole persone, i piccoli gruppi o le collettività, si cimentano nuovamente con questi veri e propri temi di Architettura e trovano nuove configurazioni e sottolineature decorative dei luoghi abitabili e delle loro attrezzature fisse e mobili, per rendere finalmente il privato una singolare proiezione del pubblico (e viceversa) e non la sua sfacciata contraddizione".
Brunetto De Battè
​
​CREDITI
Intervento di recupero, trasformazione ed ampliamento di un edificio industriale in centro di progettazione informatica a Moncalieri (Torino)
superficie: esistente 1950 mq, ampliamento 450 mq, totale 2.400 mq.
incarico: commessa diretta
committente: I.DE.A Institute Spa (Institute of Development in Automotive Engineering)
tecnologia: strutture metalliche in tubolari quadri imbullonati su plinti in c.a.; strutture murarie autoportanti e su struttura in c.a. in blocchi splittati in cemento con finitura colorata, solai in laterizio armato, consolidamento del solaio di copertura in struttura metallica;
condizionamento impianto a tutt' aria con centrale di trattamento.
materiali: strutture metalliche a sezione quadra di 200 x 200 mm imbullonate con sistema a scomparsa; tamponamenti in cristallo Visarm da 12 mm
murature interne: blocchi splittati Maer
controsoffittature: Knauf in pannelli di fibra minerale REI 120
arredi: Giaiotti, Knoll, Cassina
illuminazione: Artemide
​